Torna l’ora legale: ecco chi è a rischio insonnia (e malumore)

La notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo entra in vigore l’ora legale, il cui obiettivo è sfruttare al massimo la luce solare risparmiando sul consumo energetico. Le lancette andranno spostate avanti di un’ora, dalle 2 alle 3. Tuttavia, il repentino cambio di orario può avere delle conseguenze sul nostro benessere psicofisico. Se è vero che il cambio dell’ora porta con sé giornate più lunghe, è altrettanto vero che diverse persone risentono del passaggio dall’ora solare a quella legale, tanto da lamentare i medesimi sintomi che si hanno in caso jet-lag. I consigli di Assosalute (Associazione nazionale di farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica).

Il ritmo circadiano
Il passaggio all’ora legale può causare piccoli disturbi passeggeri: alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress e irritabilità dipendono dalla reazione del nostro corpo alla differenza tra l’orologio interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario esterno. Il ritmo circadiano regola, infatti, il ciclo sonno-veglia e molti parametri vitali che hanno andamento periodico: fame, rigenerazione cellulare, temperatura corporea.

Gufi e allodole
Anche la sola perdita di un’ora di sonno altera per qualche giorno i ritmi dell’organismo. Ma ci sono coloro che ne risentono più di altri. Sono soprattutto i «gufi» (i tiratardi) e le «allodole» (i mattinieri) a soffrire il cambio dell’ora: va in tilt il loro equilibrio sonno-veglia. Per cui, anche cambiamenti minimi dei ritmi quotidiani possono causare stress e generare stanchezza, sonnolenza diurna, emicrania, perdita dell’appetito, riduzione dell’attenzione e alterazione dell’umore.

Attenzione allo stress
La stanchezza accumulata e la riduzione delle ore di sonno sono tra le principali cause di nervosismo, irritabilità e, quindi, malumore diffuso. Tutte conseguenze che influiscono non solo sul singolo, ma anche sulle persone vicine, famigliari e colleghi. Occhio, quindi, a limitare per quanto possibile ulteriori fonti di stress.

Sale il rischio di infarto
Secondo il New England Journal of Medicine, l’effetto dello spostamento in avanti delle lancette si farebbe sentire nei sette giorni successivi con un aumento del 5% degli infarti del miocardio. Questione confermata anche dall’istituto Karolinska di Stoccolma, che parla di un aumento del 4%.

E i bambini?
È importante abituare i più piccoli al nuovo orario gradualmente, anticipando di 15 minuti al giorno l’ora della nanna, per evitare un cambiamento brusco e assicurare loro nel fine settimana gli stessi orari dei giorni lavorativi.

Un consiglio valido per tutti
Dopo una settimana di impegni tra casa e lavoro, gli adulti tendono a risentire maggiormente di un cambio nelle attività e nelle abitudini di riposo durante il fine settimana. Non è raro, nel weekend, soffrire di mal di testa e avere difficoltà ad addormentarsi soprattutto la domenica sera, quando si comincia a pensare alle responsabilità del lunedì.

Adattarsi gradualmente
Basta qualche piccolo accorgimento per facilitare l’adattamento dell’organismo.
1) A partire da qualche giorno prima del cambio di orario, anticipare la sveglia di una ventina di minuti o andare a dormire un po’ prima la sera: aiuterà a impostare i nuovi ritmi in modo meno traumatico;
2) per favorire il riposo, di sera, meglio consumare pasti leggeri ed evitare alcolici e un eccessivo consumo di caffeina/teina, sostanze che influiscono sul ciclo sonno-veglia;
3) se nervosismo e irritabilità perdurano, il magnesio può aiutare a ritrovare il giusto equilibrio;
4) sforzarsi di fare attività fisica, tanto più se all’aria aperta e meglio al mattino, in modo da godere dei benefici per tutta la giornata e arrivare più stanchi e meno stressati alla sera.

(Salute, Corriere)