Legumi, Cereali, Frutta: con le fibre scende il rischio dei diverticoli

Oltre la metà degli italiani adulti ha i diverticoli. Di questi fino a circa 2 persone su 10 potrebbero però dover fare i conti con la diverticolite.

Cosa mangiare per evitare queste piccole “tasche” sulle pareti del Colon s’infiammino?

Ancora una volta, per salvaguardare la salute intestinale, la parole d’ordine è ‘fibre‘.
«Un’alimentazione scorretta, povera di fibre, è uno dei fattori di rischio di malattia diverticolare», dice il professor Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ospedale Humanitas.
La presenza di queste piccole sacche nel colon, simili alle punte delle dita dei guanti, è piuttosto diffusa nella terza età come risultato del processo di cedimento dei tessuti e delle fibre che sostengono l’intestino:
- «A partire dai 40 anni la diverticolosi, ovvero la semplice, asintomatica formazione dei diverticoli, diventa sempre più comune. Certamente una dieta non equilibrata, la sedentarietà, ma anche l’alterazione della motilità intestinale sono fattori di rischio», spiega il professore.

Se i sintomi invece cominciano a farsi sentire – primo fra tutti il dolore al basso ventre – allora la situazione è in via di peggioramento e la diverticolosi si sta trasformando in malattia diverticolare.
Se i sintomi diventano sempre più invalidanti allora siamo all’infiammazione dei diverticoli, la diverticolite.

NESSUNA PAURA PER I “SEMINI”: È MOLTO RARO CHE CAUSINO DIVERTICOLITE

L’assunzione di fibre è sempre consigliata per evitare l’intera catena di disturbi a carico dell’intestino: «È indicato assumere fibre nelle dosi consigliate di 20-35 grammi al giorno:
- più frutta e verdura, più cereali integrali, più legumi e un’adeguata idratazione facilitano il moto intestinale e prevengono l’alterazione della regolarità intestinale».

Anche la frutta e gli ortaggi con i “semini”, come i kiwi o le melanzane, possono essere tranquillamente consumati da chi ha ai diverticoli?
«Sì, la probabilità che siano questi semini a scatenare l’infiammazione è rarissima. Uno studio americano condotto su 50mila individui – ricorda lo specialista – suggerisce addirittura il contrario, ovvero che chi riduce il consumo di frutta e verdura, anche con semi, corre un rischio maggiore di diverticolite».
La dieta con il giusto apporto di fibre insolubili resta indicata anche per il trattamento della malattia diverticolare:
«In questo caso il paziente assume antibiotici ad azione intestinale o antinfiammatori intestinali e potrebbe prendere anche dei fermenti lattici», conclude il professor Danes.

(Salute, Humanitas)