La mattina non riuscite a «far partire» il cervello? Cosa si può fare

La cosiddetta «inerzia del sonno» è un fenomeno che avviene quando ci si sveglia all’improvviso durante la fase REM del sonno (quella in cui si sogna), per esempio per il suono della sveglia.

Disorientamento
Durante il sonno REM nel corpo circolano livelli elevati di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Se ci si sveglia (e alza dal letto) in questa fase, si ha la sensazione che il corpo stia ancora dormendo, si può provare disorientamento e avere difficoltà nel fare determinati movimenti o azioni che di solito svolgiamo senza problemi. Il fastidio può durare mezzora o un’ora.

Effetti visibili
Gli effetti della sleep inertia possono essere pesanti (o addirittura devastanti), soprattutto se si è sul luogo di lavoro o si ha la responsabilità di altre persone. Il minimo che può succedere, se invece si è a casa, è versare il caffè o andare a sbattere contro un mobile. L’inerzia del sonno si verifica anche dopo i pisolini quotidiani troppo lunghi, ovvero che durano più dei 20 minuti ideali per il sonno diurno.

Acqua fredda
Che cosa fare dunque per uscire dal torpore? La prima cosa che viene in mente generalmente è sciacquarsi la faccia con acqua fredda. Un piccolo studio giapponese ha dimostrato che questa azione può migliorare gli esiti di test mnemonici in persone con inerzia del sonno post pisolino diurno. Dunque la mattina si può tentare di «risuscitare» con una doccia appena tiepida. Non è stato scientificamente dimostrato che raffreddare il corpo riporti il cervello alle sue condizioni normali, ma certamente dà una piccola scossa.

Caffè doppio
Bere due tazzine di caffè è, come tutti sanno, una potente azione anti-sonno. La caffeina infatti accende l’attività dei neuroni e favorisce il rilascio di adrenalina, ormone che stimola il lavoro del cuore. Il consiglio degli esperti è di non superare le due tazzine, perché tre o più non offrono vantaggi aggiuntivi e rischiano anzi di innervosire la persona.

Più luce possibile
Anche spalancare le finestre, soprattutto se in cielo splende il sole, è un gesto che può aiutarci a uscire velocemente dal sonno, rendendoci svegli e vigili. L’esposizione alla luce aumenta i livelli di cortisolo, ormone che rappresenta una sorta di «allarme interno». Per rispondere allo stress, il cortisolo produce un aumento di glucosio nel sangue, promuovendo il consumo di zucchero da parte del cervello. Uno studio ha mostrato che è molto efficace il tris: esposizione alla luce chiara, assunzione di caffeina e lavaggio del viso con acqua fredda, in rapida sequenza (nell’ordine che si preferisce).

Camminata veloce
Altro consiglio: poco dopo il risveglio, fate un camminata veloce, dentro casa o ancor meglio fuori. Il movimento fisico favorisce l’aumento di attenzione, anche grazie all’aumento di temperatura corporea e alla maggior spinta di sangue verso il cervello.

Meglio le proteine
Quando si ha necessità di un risveglio deciso, è meglio non fare il pieno di zuccheri a colazione: i glucidi infatti forniscono un’energia momentanea, di breve durata, cui segue un crollo verticale. Il suggerimento degli esperti è di optare per le proteine (ad esempio un uovo), che assicurano un buon funzionamento del cervello a lungo termine.

Fonte Farmaday: (Salute, Corriere)