Ipertrofia prostatica benigna, si può controllare la crescita della prostata?

La prostata è l’organo dell’apparato uro-genitale maschile che più spesso può dare problemi agli uomini. La ghiandola, infatti, con l’avanzare dell’età, aumenta di volume. Questo ingrossamento della prostata è noto come ipertrofia o iperplasia prostatica benigna, benigna perché la condizione non è associata alla malattia oncologica né fa salire il rischio di tumore alla prostata, la forma di tumore più comune nell’uomo.

Prevenire la crescita della ghiandola non è possibile, ma è possibile controllare questo aumento di volume? L’abbiamo chiesto al dr A. Saita, urologo di Humanitas. Iperplasia e difficoltà a urinare. La ghiandola è fondamentale per l’organismo perché concorre con i testicoli alla formazione del liquido seminale. L’aumento del volume della prostata avviene una prima volta con la pubertà e dopo i venticinque/trent’anni la prostata ricomincia a crescere.

Tra le ipotesi che giustificano l’evoluzione ipertrofica della ghiandola c’è quella che richiama le variazioni ormonali cui l’uomo va incontro nel corso della vita che potrebbero indurre la crescita delle cellule della ghiandola.

Dopo i cinquant’anni l’ipertrofia prostatica può cominciare a diventare un problema: difficilmente prima di questa età è sintomatica. I problemi associati a questa condizione sono correlati principalmente all’atto della minzione: «La prostata ingrossata restringe il canale dell’uretra pregiudicando anche la capacità della vescica di svuotarsi completamente. L’iperplasia può causare dunque ritenzione urinaria», spiega il dottor Saita.

Sia la frequenza che l’urgenza minzionale aumentano; può comparire anche incontinenza da urgenza, il flusso urinario può alterarsi e l’uomo può accusare anche dolore durante la minzione o anche con l’eiaculazione. Si associa anche l’aumento di frequenza degli episodi di minzione notturna (Nicturia).

(Salute, Focus)