Gambe gonfie? Ecco come affrontare il problema

Il caldo, la postura, i viaggi lunghi che costringono all'immobilità, ma anche la ceretta ed un abbigliamento scomodo possono peggiorare il problema.

Senso di gonfiore e pesantezza alle gambe spesso associati alla comparsa di capillari e varici: per più di 1 donna su 2 si tratta di disturbi comuni influenzati dalla familiarità e legati all’invecchiamento. Stando ad una recente indagine di DoxaPharma, solo il 32% li inquadra come segnale di una patologia sottostante, la malattia venosa cronica, che interessa fino all’80% della popolazione, le donne tre volte in più degli uomini, e che può insorgere già a partire dai trent’anni.

Insufficienza venosa, fragilità capillare e gonfiore sono generalmente dovute a un ristagno di sangue nelle vene o di liquidi nei vasi linfatici che determina la comparsa dei sintomi. Si manifestano soprattutto la sera, specialmente al termine di una giornata faticosa, oppure quando si rimane seduti o in piedi per lungo tempo.

Anche viaggiare per molte ore, costretti in una posizione scomoda, favorisce l’insorgenza del dolore e del gonfiore alle gambe che diventano più frequenti e fastidiosi proprio d’estate, quando le temperature e l’umidità favoriscono la dilatazione delle vene degli arti inferiori. All’origine dell'effetto gambe pesanti ci sono ragioni molto diverse, una tra queste è la variazione ormonale.

Per questo motivo le donne, rispetto agli uomini, ne sono naturalmente più toccate tanto che, per le mamme in dolce attesa, complici l’aumento del peso e la pressione esercitata dal bambino, l’insufficienza venosa è uno tra i disturbi più “antipatici” della gravidanza. Ecco dieci consigli da mettere in pratica per trovare sollievo e sgonfiare le gambe.


PRATICARE ATTIVITÀ FISICA
Per una buona circolazione del sangue, è importante praticare attività fisica due o tre volte a settimana, variando, se possibile, la tipologia di allenamento. “Sono particolarmente indicati gli sport che tonificano la muscolatura delle gambe come il nuoto che migliora la circolazione anche grazie al massaggio naturale dell’acqua. Vanno bene anche il jogging, la bicicletta e il trekking” spiegano gli esperti di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione). Meglio evitare, invece, gli sport statici che aumentano la pressione intraddominale ed espongono al rischio di traumatismi: sollevamento pesi, canottaggio, bowling. Anche la postura è importante per la salute delle gambe. Se si svolge un’attività sedentaria che obbliga a posizioni scorrette, può essere utile seguire un corso di ginnastica posturale. Meglio rinunciare all’ascensore ed evitare, per brevi spostamenti, la macchina, cercando di camminare di buon passo almeno per 30 minuti ogni giorno. Camminare, infatti, favorisce il mantenimento di un buon ritorno venoso poiché si attiva la pompa muscolare che spinge il sangue verso il cuore.

PERDERE I CHILI DI TROPPO
Le persone in sovrappeso soffrono più frequentemente di insufficienza venosa perchè sono maggiormente soggette allo schiacciamento dei vasi sanguigni. Perciò, sarebbe meglio perdere i chili di troppo e più in generale, adottare una alimentazione equilibrata. “Sovrappeso e obesità possono peggiorare i disturbi della circolazione, rallentando il flusso del sangue verso il cuore. Per questo motivo consigliamo di arricchire la dieta con frutta e verdura che, oltre a favorire il controllo del peso, forniscono vitamine e nutrienti ad azione antinfiammatoria e antiossidante che preservano l’integrità dei vasi”, ha spiegato Ambra Morelli dell’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID) in occasione della presentazione della campagna “Donne in Gamba” (#proteggiletuegambe). Quindi, più verdura e frutta, specie quella rossa, naturalmente ricca di sostanze capillaroprotettrici (peperoni e frutti rossi ad esempio), pochi grassi, più legumi e un giusto apporto di cereali che, per la loro ricchezza in fibre, aiutano il transito intestinale, combattendo il gonfiore. “Limitare il consumo di alcolici e fare attenzione all’eccesso di sale poiché il sale facilita il ristagno venoso e favorisce l’aumento della pressione, contribuendo a peggiorare i sintomi dell’insufficienza venosa – aggiungono gli esperti di Assosalute. No anche ad un eccesso di zuccheri semplici (bibite, prodotti da forno), grassi saturi e idrogenati (burro, margarina) che contribuiscono ai disturbi della circolazione e incentivano l’accumulo di adipe.

CAMBIARE SPESSO POSIZIONE
Chi per lavoro è costretto a stare a lungo fermo in piedi, dovrebbe far lavorare le caviglie sollevandosi sulle punte, almeno per due minuti ogni ora. Se, invece, si rimane a lungo seduti, si dovrebbero sollevare le gambe almeno per un quarto d’ora, tre volte al giorno, oltre ad utilizzare una pedana poggiapiedi. Un’altra buona regola è quella di evitare di accavallare le gambe e abituarsi a fare due passi ogni tanto per riattivare la circolazione.

RIPOSARE CON LE GAMBE SOLLEVATE
Bisognerebbe inclinare il letto o sollevare il materasso in modo che le estremità inferiori rimangano sollevate di 15-20 centimetri. Una soluzione per ottenere facilmente la giusta pendenza è mettere un cuscino sotto il materasso, in modo che i piedi siano più alti rispetto al cuore. Infatti, sollevare le gambe facilita la risalita del sangue al cuore ed evita la stasi circolatoria.

TACCHI ALTI CON MODERAZIONE
È importante mantenere la curvatura naturale del piede, evitando di camminare scalzi ma anche di sfoggiare tacchi troppo alti, che possono compromettere il ritorno venoso. L’ideale sarebbe indossare un tacco di circa 4 cm e a base larga.

ATTENZIONE ALL'ABBIGLIAMENTO
Cosa c’entrano i vestiti con le gambe gonfie? “I vestiti troppo fascianti – chiariscono gli esperti di Assosalute - ostacolano la corretta circolazione. Vale la stessa regola per le calzature, che non devono essere scomode e costringere eccessivamente il piede”. Un aiuto può, invece, arrivare dalla elastocompressione attraverso calze elastiche che aiutano a ripristinare la normale circolazione venosa. “La compressione esterna sulla gamba, infatti, contrasta l’aumento della pressione all’interno delle vene e accelera il flusso del sangue nei vasi oltre a restringere le vene dilatate” concludono gli esperti.

RIMANERE IDRATATI
È indispensabile assumere molti liquidi durante la giornata, anche lontano dai pasti, per “diluire” il sangue e facilitarne la “risalita” dalle gambe verso il cuore. “L’idratazione – prosegue la dietista Ambra Morelli – è fondamentale per un buon funzionamento del sistema cardiovascolare. Bisognerebbe bere almeno due litri di acqua a basso residuo minerale ogni giorno (residuo fisso <50 mg/l)”. Può essere utile anche una tisana drenante durante il giorno.

FARE LA DOCCIA FRESCA
Sfruttiamo il caldo dell’estate, per farci coraggio e fare una doccia fresca: “Quando si usa acqua calda come accade d’inverno quando facciamo il bagno in vasca – spiegano gli esperti di Assosalute – si provoca una vasodilatazione, che affatica le pareti delle vene. Invece, è preferibile lavarsi con acqua tiepida corrente per ottenere un’ottimale azione tonificante sulla circolazione”. E le terme: meglio evitarle? Alcuni tipi di acque termali sono particolarmente indicate per il trattamento dell’insufficienza venosa e linfatica cronica: acque salsobromoiodiche (azione disinibente del gonfiore), sulfuree (azione antinfiammatoria), arsenicali-ferruginose (azione tonificante, stimolante e anti stress), solfato calciche (stimolano la contrattilità venosa).

PRATICARE DEI MASSAGGI
Non solo per finalità estetiche. I massaggi sono utili anche per riattivare la circolazione delle gambe nel caso di pesantezza e gonfiore. “I massaggi possono dare molto sollievo, ma solo quando non hanno un’azione eccessivamente riscaldante. Per aumentare il loro beneficio si potrebbe praticarli associati ad un getto di acqua tiepida” suggeriscono gli esperti di Assosalute. Attenzione, invece, alla depilazione delle gambe, il miglior metodo è la ceretta al miele, che può essere fatta anche a basse temperature, senza rischi di vasodilatazione.

CREME E GEL PER UN SOLLIEVO IMMEDIATO
Per alleviare i sintomi delle gambe gonfie e combattere la fragilità capillare i farmaci di automedicazione possono risultare utili. “Applicati localmente, sotto forma di creme o gel per un sollievo immediato, oppure assunti per via generale, sotto forma di polvere o compresse, offrono all’organismo sostanze capillaroprotettrici - a base di diosmina, anche in associazione oppure a base di flavonoidi (oxerutina, troxerutina, mirtillina) o di composti tripterpenici (escina, ippocastano, centella) - che aiutano a ridurre il gonfiore agendo sulla circolazione e, in particolare, sui capillari venosi, proteggendoli e rendendoli maggiormente elastici” spiegano gli esperti di Assosalute. Riconoscibili grazie al bollino che sorride sulla confezione, vanno assunti leggendo sempre il foglietto illustrativo. In caso di gravidanza, consultare il proprio medico di fiducia.