Autunno, cadono le foglie e… i capelli

Nel periodo delle castagne i dermatologi lanciano l’allarme capelli a rischio caduta. L’esperto spiega quali rimedi adottare

La chioma è in testa – è proprio il caso di dirlo – alle preoccupazioni degli italiani: un recente studio ha infatti evidenziato come per due italiani su cinque la prospettiva di perdere i capelli faccia più paura che non ingrassare.
Nonostante le preoccupazioni, i dati parlano chiaro: sono 6 italiani su 10 a essere colpiti dalla perdita di capelli.

Dietro alla perdita precoce e inusuale di capelli vi possono essere diversi fattori, tra questi malattie, predisposizione genetica, una dieta scorretta e anche lo stress.
Altro fattore che si ritiene possa influire sulla caduta dei capelli è il cambio stagionale: con quello tra l’estate e l’autunno in primis.
Perché proprio durante questo periodo autunnale si accentuerebbe la caduta di capelli?
Secondo gli esperti si tratta di un fenomeno fisiologico molto semplice. Il cui processo dipende oltre che dallo stress post-estate anche dalla variazione delle ore di luce nell’arco della giornata: un meccanismo complesso mediato nell’organismo dalla melatonina, l’ormone coinvolto nel processo di regolazione luce/buio o sonno/veglia.

Il problema, che si protrae fino alla fine di novembre, riguarderebbe tutti indistintamente: sia uomini che donne, vecchi e giovani. L’aumento della caduta che si registra in media è di circa il 20% - 30% di capelli in più rispetto al resto dell’anno. A confermarlo scientificamente è uno studio dell’IHRF, la Fondazione di ricerca per la patologia sui capelli, presieduta dal dottor Fabio Rinaldi, docente presso la Sorbona e dermatologo a Milano (www.ihrf.it).
Su 500 pazienti intervistati in tutta Italia da esperti dermatologi, infatti ben il 59% ha riscontrato un’ aumento della caduta dei capelli confermando il disagio; il 30% invece li trova più sottili e sfibrati e solo l’11% non ha rilevato nessun cambiamento particolare. A quanto sembra sono le donne quelle che soffrono di più di questo disturbo con una percentuale del 43% che supera di molto quella degli uomini (29%).

Ma come si può prevenire e curare il problema? Ricorre a trattamenti nutritivi il 37% degli intervistati; il 28% utilizza oli e lozioni che promuovono la stimolazione cellulare; il 25% si serve di impacchi e maschere che abbiano un effetto ristrutturante e infine il 10% cura il problema con l’alimentazione.
«Non c’è da allarmarsi – spiega il dott. Rinaldi – è semplicemente stress caratterizzato dall’estate appena trascorsa, quando ci si ritrova scarichi di energia e pieni di tensione, tutti elementi che si riflettono sul capello aumentandone il suo naturale ritmo biologico. Naturalmente soffre di più chi ha i capelli lunghi: infatti la caduta è più accentuata, perché a quella stagionale si aggiunge la tradizionale fragilità del capello lungo, che si spezza con maggiore facilità».

Si può prevenire questa caduta?
«A livello preventivo e precauzionale – aggiunge Rinaldi – è opportuno agire con una buona alimentazione ricca di principi nutritivi e con prodotti che ristabiliscano quelle condizioni ideali dei capelli. Utilizzando degli integratori con aminoacidi o delle lozioni a base di polipeptidi, che sono delle piccole parti dei fattori di crescita che promuovono la stimolazione cellulare e quindi la formazione di capelli nuovi».
«Se ovviamente – prosegue il dermatologo – il fenomeno della caduta non si limita al cambio di stagione, ma prosegue anche negli altri periodi dell’anno, occorre rivolgersi a specialisti che consiglieranno gli opportuni esami tricologici».

Ma esiste una soluzione per il problema della caduta capelli?
«La biostimolazione con PRP – illustra ancora Rinaldi – è sicuramente una delle tecniche più avanzate nella cura della caduta dei capelli, una terapia di dermatologia rigenerativa che consente di ottenere, nell’ 80% dei casi, la ricrescita di capelli e una diminuzione sostanziale del diradamento».
«Tale terapia – continua Rinaldi – sfrutta l’effetto dei fattori di crescita autologhi (cioè dello stesso soggetto) ottenuti dalla centrifugazione del sangue ottenuto con un semplice prelievo, cioè consiste nel prelevare dal paziente le piastrine ricche di fattori di crescita e utilizzarle in diversi ambiti curativi ed estetici come ad esempio la cura della caduta dei capelli. Nella terapia dei capelli i fattori di crescita piastrinici possono regolare l’attività di vita dei bulbi e permettere una crescita migliore dei fusti dei capelli e una stimolazione da parte delle cellule staminali che ancora rimangono all’interno del cuoio capelluto, e quindi ottenere, come anticipato prima, una notevole ricrescita di capelli e di un aumento della densità».

Questa terapia è sicura?
«Il PRP è una terapia sicura e priva di effetti collaterali, che non provoca reazioni allergiche né rischi per la salute e può essere somministrato attraverso micro punture o con la tecnica di veicolazione trans-dermica», conclude il dottor Rinaldi.